Valdai Club, Putin senza peli sulla lingua
Quella in atto nei confronti della Russia negli USA, come ha sottolineato al Forum Putin, è una vera isteria, riesplosa nel contesto delle presidenziali americane, che Mosca non può influenzare, perché “gli Stati Uniti sono una grande potenza, non una repubblica delle banane”, parola di Putin.
— Orietta, com’è stata quest’edizione, in quale atmosfera si è svolto il tutto?
Non c’era, rispetto agli anni passati, quel senso di contrapposizione, di muro contro muro, che poi si riflette nei dibattiti off the record. Da parte degli esperti russi e quelli americani c’era una forte preoccupazione condivisa su due piani principalmente. Da una parte preoccupa che cosa accadrà dopo queste elezioni, d’altra parte preoccupano i rapporti fra USA e Russia, scesi a livelli di gelo come non si vedeva da decenni, è chiaro che non può continuare così. Gli stessi americani stanno vivendo forti turbolenze, questa campagna elettorale ci ha fatto vedere il peggio che si possa attendere da una campagna per la Casa Bianca.
La Russia, che da un anno abbondante è l’attore principale della crisi siriana, non intende vedersi imporre soluzioni che non prendano in considerazione i suoi interessi. La Russia è una potenza, Putin ne è espressione, che dice: noi siamo pronti a collaborare, ma non cederemo terreno nel rivendicare le nostre posizioni. L’ha detto in una frase, a mio avviso molto significativa: “tutti i Paesi vogliono minori tensioni geopolitiche, ma non lo vogliono al costo dei propri funerali”.
Ancor prima di questo, se vogliamo essere pragmatici fino ai limiti del cinismo, dobbiamo dire che gli Stati Uniti probabilmente vorrebbero isolare e portare fuori dalla battaglia Al-nusra, che è ribattezzata, ma sappiamo che è emanazione di Al-Qaida in Siria. Il problema è che Al-nusra viene appoggiata da potenze regionali, non è un segreto, come la Turchia, l’Arabia Saudita.
— È una piattaforma molto interessante effettivamente, che negli anni è cambiata. Per noi, cioè chi viene al Forum soprattutto per aggiornarsi sulla Russia, il nuovo formato all’inizio è stato un pochino sorprendente: fino a qualche anno fa il Valdai proponeva dibattiti attraverso la lente russa, il centro era la Russia. Oggi il Valdai è diventato un vero think tank che elabora con i suoi esperti dei rapporti per la presidenza russa come prima, ma è sempre più rivolto all’esterno, propone ai colleghi di altri Paesi la propria visione e delle proposte.