Le opere monocromatiche di ELAY MAMMADOV, artista azerbaigiano, in mostra a Milano

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Il 29 maggio a Milano sono state esposte 16 opere del pittore Italo-Azerbaigiano Elay, appartenenti al suo nuovo stile artistico chiamato “Reflectionism”. In questa mostra, oltre 80 spettatori hanno potuto conoscere da vicino i dipinti di questo stile innovativo nel movimento monocromatico. L’artista stesso ha spiegato agli appassionati d’arte la natura estetica dello sviluppo e della formazione di questa nuova corrente. L’arte globale del XXI secolo pone maggiormente l’accento sulla rappresentazione diretta di idee attraverso gli oggetti raffigurati, piuttosto che sulla semplice descrizione. Questo stile, nato in una forma semplice nel XX secolo, è oggi molto più diffuso. Sebbene l’epoca dei “Ready-made” abbia avuto un ruolo significativo nell’arte, non ha avuto un impatto così ampio sulla pittura. Forme un tempo considerate carenti nei secoli precedenti vengono ora ridefinite con l’aggiunta dell’arte contemporanea. Lo stile che andrò a descrivere rivela le possibilità concettuali dell’arte monocromatica. La pittura monocromatica è un tipo di pittura che utilizza un solo colore. Molti pittori hanno lavorato in questo stile,producendo opere che spaziano dalle superfici monocromatiche ai successivi inserimenti di rilievi di colore e protuberanze. Osservando la tendenza della pittura monocromatica, emergono due elementi contrastanti: la semplificazione delle figure e l’assenza di luce. Nel 2002, ho realizzato e completato due dipinti di 50×40 cm. Il ritratto femminile monocromatico bianco e il ritratto maschile monocromatico nero sono i miei primi esempi in questo stile. Successivamente, ho creato altri ritratti monocromatici. Poiché questi dipinti erano sperimentali, era difficile determinare a quale stile appartenessero. Le proprietà materiali del contenuto e della forma determinano il nome dello stile, con l’elemento immateriale della forma come soggetto primario del dipinto. La luce è considerata una forma “ready-made”, con ricerche scientifiche a sostegno della sua accettazione. Tuttavia, il concetto di “ready-made” presenta solo ciò che gli umani producono come opera d’arte.In questa nuova accezione, l’elemento luce in questo stile conferisce dinamismo alla forma come elemento immateriale. I dipinti realizzati rompendo i raggi di luce sulla superficie del colore possono essere attribuiti allo stile del “Reflectionism”. In queste opere, la luce naturale viene riflessa verso l’osservatore rompendosi sulle pennellate. La luce riflessa crea luce, ombra, mezza ombra e riflessi a causa delle diverse direzioni delle pennellate. Lo spettatore può percepire diverse luci e ombre nel dipinto a seconda della posizione del rapporto luce-ombra. Sebbene non si tratti propriamente di rifrazione ottica, ritengo appropriato chiamare questo stile “Reflectionism”, poiché riflette l’evoluzione della comprensione artistica. Nel “Reflectionism”, le pennellate e le loro direzioni sono direttamente i mezzi descrittivi.Lo scopo di questo stile non è quello di creare rilievi sui colori, ma di consentire la dispersione della luce sulle pennellate.Pennellate dirette in direzioni diverse sul colore indeboliscono o rafforzano i raggi di luce che cadono su di esse, dando vita a un dipinto. Come risultato della mia ricerca, attribuisco tutti i dipinti monocromatici realizzati con vernice monocromatica allo stile del “Reflectionism”.

Giuseppe M. Caniglia

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