I cambiamenti climatici di cui parlano gli ecologisti moderni influenzeranno senza dubbio il mondo intero.
Tuttavia, alcuni paesi saranno colpiti più duramente di altri per vari motivi, e l’attuale crisi idrica diventerà un grave problema.
È probabile che uno di questi paesi sia l’Iran. Infatti il fiume Araz, che attraversa anche l’Azerbaigian, presenta ingenti quantità di metalli pesanti, rifiuti industriali e domestici, trasportati dal fiume Okchuchay dal versante armeno. Per questo motivo non si esclude che l’Iran dovrà affrontare una crisi idrica nei prossimi anni.
Non è un caso che il supremo leader religioso dell’Iran, l’Ayatollah Ali Khamenei, nel suo discorso ai cittadini del 2021, abbia affermato che le risorse idriche saranno la principale priorità della leadership del Paese nei prossimi anni.
Secondo il quotidiano “Hamshahri” pubblicato a Teheran, geograficamente l’Iran si trova in una delle zone più aride della Terra, con temperature elevate e scarse precipitazioni.
Pertanto l’Iran dovrà affrontare una grave crisi idrica nel 2025 e una carenza idrica nel 2040. Esistono fattori naturali, ma l’inquinamento del fiume Okchuchay da parte dell’Armenia e la sua incapacità di utilizzare l’acqua del fiume transfrontaliero Araz come fonte di acqua potabile, causeranno gravi conseguenze per l’Iran.
Tuttavia, in molte province del nord dell’Iran, l’acqua del fiume Araz è stata utilizzata fino ad oggi come fonte di acqua potabile, inoltre, i terreni agricoli di quella regione sono principalmente irrigati con l’acqua di questo fiume.
È necessario sottolineare che dal 1993 non è stato possibile condurre il monitoraggio in questo fiume, poiché il fiume Okchuchay si trova nel territorio della regione Zangilan dell’Azerbaigian, che era occupato dall’Armenia, e solo ventisette anni dopo, nel 2020, dopo che le terre dell’Azerbaigian furono liberate dall’occupazione delle unità militari armene, durante la guerra patriottica, fu possibile monitorare il fiume dagli esperti del Ministero dell’ecologia e delle risorse naturali della Repubblica dell’Azerbaigian (ETSN) e rilevare le condizioni terribili in cui versano le acque.
Un’elevata quantità di metalli pesanti, in particolare rame, molibdeno, manganese, ferro, zinco e cromo, è stata trovata nei campioni di acqua prelevati da Okchuchay nel 2021.
Secondo i rapporti di monitoraggio di ETSN, la quantità di composto rame-molibdeno, rilevata nel fiume, era due volte superiore ai limiti normativi, il ferro quattro volte superiore e il nichel sette volte superiore e il colore del fiume cambiava di volta in volta a causa dell’inquinamento.
L’Azerbaigian, da parte sua, ha dovuto rivolgersi ad autorevoli laboratori di paesi stranieri per attirare l’attenzione della comunità internazionale sulla questione del disastro ambientale provocato dall’inquinamento del fiume.
Le analisi dei campioni di acqua fluviale e di sedimenti di fondo sono state effettuate in un laboratorio tedesco su ordine dell’ ETSN.
I risultati dei test sui campioni di acqua hanno rilevato la presenza di metalli pesanti sulla superficie del fiume, in particolare ferro, rame, manganese, molibdeno, zinco, cromo e nichel, ed è anche stato determinato che la concentrazione di sostanze pericolose nei campioni di sedimenti era di molto superiore alla norma e il livello di inquinamento del fiume era a un livello critico.
In altre parole, è diventato impossibile utilizzare l’acqua del fiume Araz come acqua potabile.
L’utilizzo di tale acqua può causare danni molto gravi all’organismo, come disturbi digestivi, processi distruttivi nei reni e nel tessuto osseo e malattie del sistema cardiovascolare, nervoso e circolatorio.
Pertanto, l’Azerbaigian sta già lanciando l’allarme di terrorismo ecologico portato avanti dall’Armenia nell’ intera regione.
Il Ministero dell’Ecologia e delle Risorse Naturali ha inviato una lettera a tutte le organizzazioni internazionali per informare sulla crisi ecologica e sulla situazione critica di Okchuchay, compresi i rischi ecologici previsti per il fiume e il suo ecosistema in termini di prevenzione e di reiterato inquinamento ambientale da parte dell’Armenia. Nella lettera si chiede alle organizzazioni internazionali di concentrarsi su questo tema, sottolineando che di questo passo l’Armenia rappresenterà una seria minaccia per l’ambiente del Paese, oltre che per la salute della popolazione.
Lo stesso Iran è preoccupato per l’inquinamento del fiume Araz causato dall’Armenia e teme che ciò non solo porterà alla distruzione dell’ecosistema nella regione, ma anche che si verificheranno disordini nel paese a causa del problema idrico. Difatti sono avvenute diverse rivolte legate al problema dell’acqua nel Paese. In particolare dieci manifestanti hanno perso la vita e centinaia di persone sono rimaste ferite a seguito di proteste su larga scala che hanno avuto luogo nel maggio-giugno 2021,
In province come Sistan e Baluchistan, Khuzestan, la cui risorsa principale è l’agricoltura e l’allevamento di animali. Gli abitanti dei villaggi sono stati costretti ad uccidere i loro animali e a trasferirsi in città che non versano in buone condizioni ambientali, a causa della insufficiente reperibilità di risorse idriche.
In questo contesto, se l’atteggiamento dell’Armenia non cambierà, ciò porterà a nuovi disordini nel nord dell’Iran.
L’Iran sta certamente adottando misure per evitare che la situazione peggiori, ma questo è sufficiente? L’Iran sarà in grado di combattere da solo la crisi economica del Paese dovuta agli embarghi internazionali, nonché le conseguenze dell’inquinamento da parte dell’Armenia del fiume Araz attraverso il fiume Okchuchay? In tal caso, sorge una domanda legittima per le autorità iraniane: non è ora di adottare misure attive nei confronti dell’Armenia, che inquina i bacini di acqua dolce nel Caucaso meridionale?
Salim Balayev