In questi giorni che vedono inasprirsi il conflitto tra l’Armenia e l’Azerbaigian, molti sono stati gli interventi fatti in Italia al fine di riportare la pace in un territorio già martoriato da numerosi e violenti scontri tra i due paesi in cui hanno perso la vita anche numerosi civili, oltre alla distruzione di varie strutture. Di seguito ne riportiamo alcune
Dal Papa nell’Angelus di oggi, Domenica 27 settembre 2020, un nuovo appello per la pace nel mondo:
In questo tempo in cui la pandemia non accenna ad arrestarsi, desidero assicurare la mia vicinanza a quanti stanno affrontando la malattia e le sue conseguenze economiche e sociali. Il mio pensiero va specialmente a quelle popolazioni le cui sofferenze sono aggravate da situazioni di conflitto.
Dunque, sulla scorta di una recente risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, Francesco ha rinnovato “l’appello a un cessate-il-fuoco globale e immediato, che permetta la pace e la sicurezza indispensabili per fornire l’assistenza umanitaria necessaria”.
Il Pontefice in particolare, ha detto di seguire “con preoccupazione il riacuirsi nei giorni scorsi delle tensioni armate nella regione del Caucaso tra Armenia e Azerbaigian. Mentre assicuro la mia preghiera per le famiglie di coloro che hanno perso la vita durante gli scontri, auspico che con l’impegno della comunità internazionale e attraverso il dialogo e la buona volontà delle parti, si possa giungere a una soluzione pacifica duratura, che abbia il bene di quelle amate popolazioni”.
Giuseppe Caniglia Presidente Associazione Napoli Baku, v. Presidente Azerbaigian Italia Unione: “Tutta la comunità internazionale, l’Italia e l’Europa in testa, devono intervenire energicamente per porre fine al conflitto e alle provocazioni dell’Armenia contro l’Azerbaigian, che sfociano in veri e propri atti di guerra, provocando danni e vittime anche tra i civili. Ci sono state e ci sono continue violazioni ai diritti internazionali che il mondo e questi territori non possono e non devono più sopportare, con l’occupazione di territori dell’Azerbaigian e i continui confronti militari, che inoltre avvengono in un grave momento di difficoltà per la lotta al Cvid19.”
Gianluca Ferrara, capogruppo del M5s nella Commissione Esteri di Palazzo Madama: “L’inasprirsi delle conflittualità tra Armenia e Azerbaigian desta preoccupazione, anche per i rischi di coinvolgimento internazionale in questa nuova crisi alle porte dell’Europa. Auspichiamo un immediato cessate il fuoco che ponga fine agli scontri armati nei territori azeri occupati dall’Armenia prima che la situazione degeneri ulteriormente e una tregua che consenta la ripresa di un dialogo negoziale fattivo, che purtroppo latita da tempo. Gli attacchi delle forze separatiste del Nagorno Karabakh sostenute dall’Armenia contro le posizioni dell’esercito e agli insediamenti civili dell’Azerbaigian non vanno in questa direzione e fanno ipotizzare una violazione della convenzione di Ginevra. La direzione da seguire è il pieno rispetto dei principi di integrità territoriale e inviolabilità dei confini nazionali dell’Azerbaigian riconosciuti internazionalmente in virtù delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Auspico che l’Ue possa fare da garante per riaprire i canali diplomatici e far tacere le armi”.
Si auspica che un pronto e fermo intervento dell’Italia, dell’Europa e di altri paesi leader nel mondo, nonché delle organizzazioni internazionali, possa riportare la pace e definire questo conflitto che dura ormai da decenni, producendo instabilità e gravi danni alle popolazioni locali.