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I russi rientrano in Patria tra ringraziamenti e polemiche, in attesa di riposte

Le Divisioni Russe per la difesa chimica e biologica rientrano in Patria dopo aver operato in particolare a Bergamo e Brescia, epicentri del coronavirus.

Attilio Fontana, Governatore della Lombardia, ha ringraziato la Federazione Russa per l’aiuto prestato. Fontana ha espresso riconoscimento alla delegazione russa ringraziando medici, infermieri, sanificatori e tutte le persone che hanno fatto parte di questa Brigata. Era presente S.E. Sergey Razov, Ambasciatore della Federazione Russa in Italia che ha ascoltato con attenzione le parole del Governatore. Fontana ha detto parole toccanti parlando della Russia: “Nel Mondo esiste solidarietà, amicizia e aiuto. Grazie ancora». Questa testimonianza del Governatore della Lombardia è importante in un momento delicato dei rapporti internazionali globali. Da molto tempo rileviamo che certa stampa italiana non perde occasione per pubblicare articoli che sono lontani dalla verità quando parlano di Russia. L’Ambasciatore Sergey Razov ha scritto, in una cortese comunicazione a “La Stampa”, di aver letto due articoli pubblicati di recente nei quali si alludeva a secondi fini che avrebbero motivato l’aiuto della Federazione Russa. Passiamo al nostro commento. Abbiamo letto con attenzione la risposta del collega Jacopo Iacoboni che ha firmato gli articoli, alla lettera dell’Ambasciatore della Federazione Russa. In primo luogo pensiamo che avrebbe dovuto rispondere il Direttore. Non siamo a conoscenza del ruolo di Jacoboni all’interno de “La Stampa”. Rilevo che chi scrive di esteri avrebbe dovuto avere un certo garbo diplomatico nonostante faccia il giornalista. Un esempio per tutti noi è Caracciolo quando scrive su Limes. Jacoboni continua scrivendo “Come non c’è dubbio che in Italia e a La Stampa continueremo a non farci dire da nessuno cosa un giornalista avrebbe dovuto fare o non fare”. Precisazione gratuita in quanto l’Ambasciatore non ha scritto che gli articoli possano essere ispirati da qualcuno. Tra l’altro, noi pensiamo che i colleghi de “La Stampa” non hanno bisogno di suggerimenti. Infatti c’è una linea editoriale che da sempre non risparmia critiche infondate alla Russia. La risposta di Jacoboni ci sembra arrogante, poco educata e inconcludente. Quando Zafesova scriveva nelle pagine de “Lo Specchio”, settimanale de “La Stampa”, arrivò a offendere le donne russe in modo feroce. Con l’aggravante di essere donna. Oggi la nuova direzione mette Zafesova nelle prime pagine de “La Stampa”. Preoccupa la concentrazione editoriale nelle mani di Gedi. Controlla La Stampa, Repubblica, Espresso, Huffpost ecc… Vorremmo sentire il Direttore Giannini su questi argomenti. Il collega Giannini nel recente giro di valzer delle Poltrone si è seduto di recente su quella de “La Stampa”. Risponda il Direttore Giannini alla lettera dell’Ambasciatore Sergey Razov. l’Ambasciatore , per il livello della persona e della propria storia diplomatica a livello mondiale, merita una risposta del Direttore della testata.

Carmine Zaccaria

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